Cosa porti davvero in vacanza?
Con l’estate arrivano giornate più lunghe, la luce cambia, i ritmi rallentano. Ci si scopre di più: la pelle respira, assorbe sole, vento, sale. Si è più leggeri, tra passeggiate, viaggi, silenzi e condivisioni. Ma ti sei mai chiesto cosa porti davvero con te, oltre a costume e occhiali da sole?
Lo sapevi che, secondo l’organizzazione no-profit statunitense The Ocean Foundation, ogni anno circa 14.000 tonnellate di prodotti solari finiscono nei mari?
Molti di loro contengono filtri chimici che alterano l’equilibrio della vita marina, danneggiando ecosistemi fragili. Un impatto silenzioso, invisibile, ma profondo e duraturo.
Dai cosmetici alla terra: il percorso silenzioso delle microplastiche
Ti sei mai chiesto dove finiscono le microplastiche contenute nei prodotti cosmetici e nei loro packaging, una volta usati? Quando non si disperdono nei mari, seguono un’altra rotta, più silenziosa ma altrettanto pervasiva. Si accumulano nei fanghi generati dai processi di depurazione delle acque reflue. E poi? Questi fanghi, considerati “trattati”, vengono spesso impiegati in agricoltura come fertilizzanti.
Così, ciò che applichiamo sulla pelle può finire nei campi, mescolarsi alla terra, entrare — un passo alla volta — nel nostro ciclo alimentare. È questo il viaggio che immagini per ciò che usi ogni giorno? Ogni scelta che facciamo, ogni gesto quotidiano, ha una ricaduta più ampia di quanto pensiamo.
I segnali che ci manda il mare
Il mare ci restituisce piccoli segnali: rallentamento della crescita delle barriere coralline, pesci che scompaiono. Cambiamento climatico, inquinamento, perdita di biodiversità: tutto accade ora, sotto i nostri occhi.
Cosa possiamo fare concretamente? C’è un’alternativa: un modo diverso di vivere la protezione solare, più etico, consapevole, gentile.
Sicuramente ti sarà capitato di soffermarti a leggere gli INCI di ciò che applichi sulla tua pelle. Scegliere prodotti a basso impatto ambientale, con ingredienti attivi coltivati in modo rigenerativo che rispettano terra e mare, è un gesto semplice ma potente.

Una crema può essere solo una crema, oppure una dichiarazione d’intenti: prendersi cura di sé senza ferire ciò che ci circonda. La bellezza dell’estate non sta solo in ciò che vediamo, ma in ciò che decidiamo di non rovinare.
Un packaging rispettoso

Il packaging non è solo un involucro: è la prima cosa che tocchiamo, l’ultimo segno che lasciamo.
Perché non trasformarlo in un gesto di rispetto?
Oway sceglie vetro e alluminio riciclabili all’infinito, materiali nobili e durevoli, composti da elementi naturali come silicio e bauxite che provengono dall’ambiente e all’ambiente ritornano, una volta consumati.
Nessun imballo superfluo, nessuna plastica usa e getta: solo ciò che serve, secondo una filosofia circolare che propone formulazione concentrate e ricche di principi attivi botanici e si premura di proteggerle e conservarle in materiali puri, inerti e protettivi.
Anche il packaging, se pensato con cura, può raccontare una storia di bellezza consapevole. Una storia che inizia da un flacone… e può cambiare il finale del nostro rapporto con l’ambiente.
Sunway: il ritmo gentile dell’estate

Sunway di Oway è una routine essenziale per pelle e capelli, che accompagna i ritmi estivi con dolcezza, prima e dopo l’esposizione, senza sovraccaricare.
Nessun filtro chimico, nessuna fragranza sintetica: solo attivi vegetali coltivati secondo i principi dell’Agricosmetica®, per dare alla pelle ciò di cui ha bisogno senza lasciare tracce dannose negli habitat naturali.
Il tutto in flaconi di vetro e alluminio, materiali nobili e riciclabili, pensati per durare.
Nel concetto di cura non è sotteso solamente un risvolto protettivo: significa anche lasciare che la natura faccia il suo corso, accompagnandola con consapevolezza.