Vetro: 0% di contaminazione, protezione al 100%
Al cospetto del vetro, a volte, si scatena una pioggia battente di perplessità e timori.
La paura di infrangerlo, la convinzione di non saperlo maneggiare con la dovuta cura e il sospetto che il suo peso sia troppo per noi, quasi non fossimo all’altezza della sua durevolezza e persistenza.
Visto dall’altra faccia della sua trasparentissima superficie, però, il vetro mostra il suo vero valore e si rivela per quello che è: sicuro, protettivo, inerte e igienico. Ma anche naturale, conservativo e infinitamente sostenibile.
Il miglior materiale per i contenitori alimentari e cosmetici, di là di ogni diffidenza e scetticismo.
La vera arma a doppio taglio del vetro? L’affidabilità
Per sfatare il principe di tutti i miti – cioè “il vetro non è sicuro perché si rompe” – possiamo prenderla da più lati. Iniziamo dalla strada maestra, quella che parte dalle proprietà del materiale vetro.
Per quanto uno dei suoi indiscutibili plus sia il fatto di risultare duttile e malleabile ad alte temperature, permettendoci quindi di riplasmarne la forma senza alterarne la qualità, il vetro a freddo (quindi nello stato fisico in cui si trovano bottiglie e flaconi) è un materiale solido, duro, tenace.
Può rompersi, certo: ma se maneggiato con l’attenzione che riserviamo a qualsiasi altro oggetto cui teniamo, il rischio di infrangere un contenitore di vetro finirà per assomigliare a quello di mandare in mille pezzi un vaso di terracotta, una cornice di legno o un soprammobile in porcellana (e magari senza il peso morale di aver distrutto un regalo di famiglia).
Ciò detto, vi starete chiedendo perché “affidabile”. Semplice: il vetro è un materiale permanente, inerte e impermeabile. In poche parole, non c’è contaminazione esterna che tenga. La sua resistenza agli agenti chimici più aggressivi lo rende la scelta migliore per conservare prodotti chimico-farmaceutici, cosmetici ed alimentari, riparandone il contenuto e preservando le caratteristiche organolettiche.
Il sapore dell’inalterabilità: cosa spinge food e cosmesi a scegliere il vetro
Partiamo da un dato: in Europa, in media un consumatore su due sceglie il vetro nelle proprie abitudini d’acquisto alimentare. Motivo? Lo considera l’imballaggio premium per ambiente, salute e gusto. Questa percezione deriva da un insieme di fattori, compresa la possibilità di vedere, effettivamente, il contenuto del prodotto che acquisti.
Ma è la seconda ragione quella che stupisce più di tutte: uno dei motivi per cui tra gli scaffali del supermercato si preferisce il barattolo in vetro è proprio la sensazione di protezione e sicurezza. Per quanto possa sembrare una considerazione incoerente, in realtà restituisce la maggior facilità del consumatore di cogliere il potere di conservazione, freschezza, igiene e integrità che un contenitore in vetro può offrire al suo contenuto.
Il packaging in vetro è progettato per resistere al calore elevato, proteggere gli alimenti dalla luce e azzerare la probabilità di interazione chimica con il cibo contenuto al suo interno. Il tutto senza alterare gli aromi e i sapori e custodendo gelosamente il gusto del prodotto.
Per il consumatore food, il vetro è quindi sinonimo di salute perché esclude le contaminazioni dell’alimento con gli agenti esterni e, soprattutto, con i componenti potenzialmente nocivi dell’imballaggio. Il vetro cosmetico e farmaceutico offre gli stessi vantaggi: protegge, scherma ed enfatizza le proprietà e l’integrità del prodotto.
Perché ciò che nutre il nostro corpo e la nostra pelle meritala stessa grande attenzione.
Trasparente, sicuro, sano… e riciclabile all’infinito
Oltre agli innegabili vantaggi che guardano al prodotto, il vetro si pone come la scelta vincente per chi tiene alla tutela dell’ecosistema. Il riciclo del vetro è un modello di riferimento per l’economia circolare perché, grazie ad esso, i consumi energetici della produzione del vetro risultano ridotti di circa la metà.
Il primo rapporto di sostenibilità di Assovetro del 2018 certifica la reale sostenibilità del vetro e ne quantifica le performance in termini di consumo, riciclo e riuso.
Il documento ci dice che, grazie al sistema di raccolta differenziata, il vetro può essere recuperato e reimmesso nel ciclo produttivo infinite volte.
Ora probabilmente starete pensando: “sì, ma produrre il vetro comporta un notevole consumo energetico”. Questo è in parte vero, perché ottenere un contenitore in vetro richiede alte temperature di fusione e, quindi, sufficiente quantitativo energetico per raggiungerle.
Ma Assovetro ci consegna un altro dato molto importante: l’aumento dei consumi energetici degli ultimi anni si spiega con l’aumento della produzione del vetro. Aumento che, però, si è accompagnato con un’impennata dell’efficientamento dell’utilizzo delle risorse.
Conclusione? Si produce più vetro perché se ne riconosce il primato di circolarità nella fase di fine vita del prodotto. E perché, puntando a un sistema economico che recuperi ciò che immette, si lavora con il massimo delle energie rinnovabili che il progresso oggi ci consente.
Un tocco di eleganza, pregio e sensorialità nella vita di tutti i giorni
Se finora abbiamo parlato di contenuto e contenitore, è il momento di considerare il contesto.
Parliamoci chiaro: il vetro è elegante, raffinato, luminoso. Le sue forme armoniose e il suo aspetto trasparente, all’interno della dimensione domestica così come di un ambiente di lavoro, comunicano un senso di cura e ricercatezza che appaga la vista e non guasta mai.
Aggiunge un elemento di design agli interni e racconta il desiderio di valorizzare il luogo che si abita… nel tempo libero e nell’orario di lavoro.
Il vetro e Oway
Per noi questo incontro fortunato si verifica in tutti gli spazi che rappresentano il brand, la sua indole, la sua storia.
In azienda, in Accademia, nei saloni di bellezza e nelle case degli Owayans, il vetro racchiude non solo le formule dei nostri agricosmetici, ma anche la sintesi di quello in cui crediamo fermamente.
Dal 2013 è la nostra scelta assoluta di sostenibilità, riuso, protezione, sicurezza, resistenza e durevolezza. Rappresenta la nostra voglia di riscrivere il destino del contenitore all’infinito, il desiderio di preservare le risorse dell’ambiente e quelle delle formule della nostra Agricosmetica.
7 anni fa abbiamo deciso di intervenire sull’ultimo anello della filiera, eliminando i contenitori di plastica e sposando il vetro e l’alluminio per tutte le nostre linee prodotto. Da allora, usiamo vetro farmaceutico ed alimentare per la sua rara capacità di custodire ciò che la biodinamica, la ricerca e la chimica verde e pulita raggiungono per rendere unici i nostri trattamenti.
Nei saloni, questi contenitori raccontano a prima vista – e in totale trasparenza – la potenza del loro contenuto. E contribuiscono ad arredare il salone di sostenibilità reale e concreta circolarità, grazie non solo al riciclo virtuoso, ma anche a idee di riutilizzo e upcycling davvero soprendenti.