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Oway Metal Dispenser: piccoli ingranaggi, motore del percorso verso un mondo oltre la plastica

October 02, 2024 · · One minute read

Il post-plastic world è un viaggio, fatto di tappe progressive e cambiamenti ponderati, mirati e con il tempo sempre più possibili. Nascono così i nostri dispenser in metallo: piccoli elementi del packaging necessari per l’erogazione delle formule agricosmetiche. Una scelta compatibile con i nostri flaconi, col consumo consapevole, ma soprattutto con l’ambiente.


 

Di “packaging sostenibile” si parla (fortunatamente) con grande semplicità e (sfortunatamente) con estrema semplificazione.

Per farlo si mettono sotto la lente di ingrandimento tutti i tipi di imballaggi primari e secondari in circolazione, valutandone funzionalità, riciclabilità e capacità di protezione.

Oggi il packaging rappresenta sempre più un terreno di innovazione circolare. Le persone lo notano e soppesano, ma ancor di più vale la pena che lo facciano le imprese: per innescare un circolo virtuoso quasi inconsapevole, risvegliare l’attenzione sul tema e ispirare abitudini e scelte d’acquisto responsabili.

Ogni piccolo dettaglio – dalla scatola ai flaconi, dalle etichette ai piccoli componenti come erogatori e dosatori – deve essere messo in discussione, seguendo un cammino incessante di ricerca, visione e sviluppo.

Back to the future: quando vetro e alluminio erano già la miglior scelta di packaging

No, questo non sarà un noioso excursus di tutte le evoluzioni del packaging dal paleolitico a oggi.

In fondo, che nell’antichità apprezzassero cosmetici e make-up non è un segreto per nessuno, soprattutto per gli appassionati del settore: agli egizi il merito di aver inventato la prima palette di trucchi (blush e beauty case inclusi) ai romani l’indiscutibile riconoscimento per aver intuito le potenzialità del vetro da aggiungersi all’oro, al legno e all’osso per la sostenibilità economica su larga scala.

Ma quando vetro e metallo diventano i materiali predominanti? Prima della rivoluzione industriale.

Si scopre che il vetro protegge il prodotto evitandone l’ossidazione, mentre il metallo è indistruttibile ed impermeabile, ma anche durevole e riutilizzabile

Solo che nel 1862 Alexander Parkers presenta il primo prodotto realizzato in plastica. E quindi, in poche parole, l’impiego di materiali sostenibili per il packaging cosmetico, perde forza a favore della plastica, più pratica ed economica.  

Fino ad arrivare ad oggi: quando, finalmente, le leve della sensibilità ambientale e delle scelte responsabili tornano (o forse cominciano) a guidare le decisioni produttive.

Accessori più che mai essenziali: anche gli erogatori fanno la differenza

 

 

Partiamo da un presupposto: gli erogatori sono progettati per semplificare la vita, garantendo un dosaggio preciso e riducendo al minimo lo spreco di prodotto.

Sono fondamentali nell’ambito della cosmetica e dei prodotti per la bellezza per utilizzare creme e lozioni, poiché, oltre a consentire un’applicazione ponderata, assicurano anche una maggiore pulizia e protezione della formula.

Ora, senza perderci in considerazioni sul design, le dimensioni e le imboccature di questi piccoli componenti così tanto importanti per il consumo del prodotto, basterà soffermarci sull’enorme impatto che – nonostante il loro ridotto peso specifico – possono avere sugli ecosistemi e l’ambiente tutto.

Perché?

Presto detto: perché separabili dal flacone, e quindi più facilmente disperdibili, ma anche e soprattutto perché realizzati nella stragrande maggioranza dei casi in plastica non riciclabile.

E se consapevole è la loro capacità di centellinare il prodotto, erogando solo quello necessario allo scopo, consapevole deve diventare anche il loro smaltimento: particolare, questo, non certo trascurabile.

Pump dispenser e dosatori in metallo: la scelta di Oway per un mondo senza plastica

Un percorso è tale perché incessante, senza la pretesa di chiudersi alla prima scelta virtuosa.

Vetro e alluminio, nel post-plastic journey di Oway, sono stati gli apripista determinanti: i materiali naturali, totalmente e infinitamente riciclabili che dal 2013 racchiudono la ricchezza botanica delle formule agricosmetiche.

 

 

Solo che un packaging primario si compone di tanti elementi: il tappo, l’etichetta e la pompetta dosatrice che permette di erogare la quantità necessaria non solo per la detersione, ma anche per l'idratazione, il nutrimento o l'illuminazione della pelle.

Le etichette Oway sono in carta FSC: una scelta responsabile che non compromette la riciclabilità dei contenitori, da gettare nella raccolta differenziata senza necessità di rimuovere le etichette. E su di esse sono state illustrate tutte le informazioni sugli ingredienti (INCI) e sulle certificazioni, evitando packaging superflui come i foglietti illustrativi.

Oway ha compiuto un processo di trasformazione intrapreso nel 2018: utilizzare tappi in metallo – personalizzati con il logo in bassorilievo – per sigillare tutti i flaconi e i vasi compatibili con la sostituzione, consentendo su di essi l’intercambiabilità dei dispenser (laddove necessari all’uso), fino a quando anche quelli non avrebbero subito una decisiva trasformazione.

E così, si è arrivati ad oggi, agli erogatori in metallo: riutilizzabili, protettivi e non inquinanti.

TO BE CONTINUED…